Il Cafè Aubette, situato nella Piazza centrale di Strasburgo,
rappresenta uno dei progetti più ambiziosi delle avanguardie artistiche
degli anni '20, tanto da essere definito dai più entusiasti come "la
Cappella Sistina" dell'arte moderna.
Il grandioso edificio,
antecedentemente adibito a scopi militari, entrò in possesso dei
fratelli Horn nel 1922; questi ultimi desiderarono renderlo il punto
d'incontro di riferimento per la società di Strasburgo.
Quando il
progetto del caffè Aubette fu terminato, Theo van Doesburg, responsabile
della messa a nuovo, lo definì come realizzazione di un'immaginazione
sfrenata.
Theo van Doesburg, pittore e architetto autodidatta, fu affiancato nella realizzazione de l'Aubette da Hans Arp e sua moglie. Il progetto rispecchia a pieno i canoni stilistici dell'avanguardia di cui i due artisti furono tra i maggiori esponenti. La pittura, caratterizzata dai colori primari e forme geometriche elementari come linee e quadrati, viene completamente asservita all'architettura e alla sua valorizzazione.
La passione dell'architetto per l'arte astratta trova le proprie radici nel movimento Dada antirazionale. Doesburg utilizza grosse forme colorate come decorazioni delle pareti, per disegnare diagonali che creino dinamismo e tensione, entrando in contatto con i rettangoli degli elementi strutturali come porte e finestre. Si occupa, inoltre, personalmente della scelta degli arredi, utilizzando colori come il grigio il nero e il rosso, e segue sempre in prima persona la disposizione delle illuminazioni.
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