Desiderio, sogno e realtà sono le condizioni della natura umana che Borre Saethre, artista norvegese ed eclettico, prova a far rivivere all'interno delle sue installazioni. Le sue esibizioni sono vere e proprie ricostruzioni di ambienti che, con l'utilizzo di nozioni provenienti dall'architettura, l'interior design e il set dress, conducono i visitatori in un mondo virtuale. Tutto è lecito: suoni registrati, luci pilotate, video, arredamento, scultura.
Le opere mirano alla condizione di piacere estetico e inquietudine psicologica. Questa mescolanza di sensazioni deriva dal fascino subito da Saethre da parte della teoria freudiana di "uncanny", secondo cui ogni cosa può essere allo stesso tempo familiare ed estranea, ciò provoca dissonanza cognitiva e senso di ansia.
Le installazioni riportano conoscenze provenienti dai più disparati ambiti, dal cinema alla letteratura, dal design alla storia tutte rivisitate attraverso le proprie esperienze personali e l'influenza della sua terra d'origine.
Il risultato dato da tutte queste influenze porta alla creazione di ambienti minimali e futuristici nei quali campeggia il silenzio e che sembrano tratti da scene di film di Kubrick ai quali l'artista più volte fa espliciti riferimenti. Le esibizioni di Saethre vantano esposizioni in illusti gallerie come la Loevenbruck di Parigi e la Mudam in Lussemburgo.
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